Lila De Nobili. Teatro Danza Cinema
di Vittoria Crespi Morbio.
Saggio di Vittoria Crespi Morbio, Le intermittenze del cuore; corrispondenza; testimonianze; cronologia degli spettacoli.
Collana «Sette Dicembre».
Amici della Scala – Grafiche Step Editrice, Parma, 2014
Edizione italiana e inglese, pp. 192.
Donna di proverbiale riservatezza, Lila De Nobili (1916-2002) è divenuta controvoglia una leggenda.
Il suo nome si lega alla scenografia di alcuni spettacoli che hanno fatto storia, primo fra tutti quella Traviata alla Scala nel 1955, con Maria Callas, Carlo Maria Giulini e Luchino Visconti, che ha cambiato per sempre il modo di concepire il teatro musicale.
Nata tra i privilegi, Lila De Nobili conobbe un successo immediato nel secondo dopoguerra, quando divenne la scenografa e la costumista di riferimento per Jean Cocteau, Raymond Rouleau, Peter Hall, Frederick Ashton, Tony Richardson, Franco Zeffirelli, Gian Carlo Menotti, oltre che per lo stesso Visconti.
Lavorò con Édith Piaf e Audrey Hepburn, Margot Fonteyn e Ingrid Bergman.
Non ancora sessantenne lasciò tutto, si mise da capo a imparare la pittura e si rifugiò in un attico da bohème sotto i tetti di Parigi. La sua pennellata sfumata e atmosferica, rapida e rifinita in mille velature, ha incantato generazioni di artisti fino a Robert Wilson e David Hockney, che la ritrasse.
Le migliaia di figure, di volti e di gesti che affollano la sua opera per il palcoscenico, ma anche i taccuini d’appunti su cui disegnò fino alla fine, compongono una comédie humaine di inesauribile, stupefacente ricchezza.