Pier Luigi Pizzi alla Scala
di Vittoria Crespi Morbio
Saggio di Vittoria Crespi Morbio, Il seduttore
Apparati: biografia; catalogo delle opere
Amici della Scala – Grafiche Step Editrice, Parma 2021
Edizione italiana – inglese, pp. 302
Ripercorrere la lunga, sfaccettata e scintillante carriera di Pier Luigi Pizzi (1930), significa sfogliare l’album di ricordi della storia scaligera dal 1957 a oggi.
Il debutto come scenografo e costumista fu con Rossini, Gianandrea Gavazzeni sul podio.
Dopo di allora, una serie di spettacoli hanno fatto storia raggruppandosi intorno a nuclei riconoscibili, dando un contributo alla fisionomia della cultura teatrale di oltre mezzo secolo: la spregiudicatezza moderna dello stravinskiano Œdipus Rex, la visionarietà di un Wagner radicato nell’Ottocento borghese, concepito con Luca Ronconi in anticipo su Bayreuth, e soprattutto la poetica della meraviglia barocca culminata in spettacoli come Ariodante, Armide, Rinaldo, dove Pizzi figura anche come regista.
Da un capo all’altro del catalogo, la produzione di Pizzi delinea una compiuta, personalissima estetica teatrale che non ha mai esaurito il proprio fascino.